… tutt’altro, la pratica dello spanking è piuttosto usata.
Articolo di Claudia L.
Mentre da piccole, una sculacciate ci faceva paura, da grandicelle, la troviamo eccitante. Ne troviamo eccitante il rumore, la forza e, infine, l’estetica, il colore della pelle che si arrossa. Quando coglie di sorpresa, ci fa saltare. E se non siamo proprio bigotte e puritane, dobbiamo ammettere che ci procura un’immediata e sconosciuta emozione, accompagnata da un sorriso e da un gridolino.
Si tratta di eccitazione, che riguarda anche l’uomo che la procura, eccitato a sua volta: tirare il fendente , ovviamente, lo fa sentire forte e dominante e in qualche modo, più virile. Incantevole, per la sottomessa, sbirciare l’uomo nudo dietro o di fianco a lei in erezione. A quel punto, sente di morire letteralmente di devozione e desiderio, tergendosi le labbra con la lingua, gemendo, supplicando di continuare, di poterlo leccare, di essere penetrata. Al contempo, non vuole essere esaudita perché l’attesa le procura un’eccitazione particolare, in grado di risvegliare la kundalini.
Nel sentirsi impotente, la donna si sente accolta e si pone con fiducia nelle mani del suo uomo. È quasi un atto filiale. Lei si fa bambina e lui si fa, paradossalmente, “papino” che la protegge picchiandola di piacere. Pratica del paradosso.
Importante dire, che accade lo stesso quando a dominare è la donna, più raro, ma altrettanto sbalorditivo.
Entrambi tornano nell’illusione fatata dell’infanzia. Una buona sculacciata prende dal basso verso l’alto il gluteo, evitando di colpire le ossa del bacino. Può anche includere la coscia e, in quel caso, il dolore si fa più sottile. Può anche essere fatta a mani bagnate con acqua, saliva o addirittura con uno straccio inumidito e, allora, il dolore è più acuto, di primo acchito tagliente. Se fatto prone, stimola l’intera zona pubica, se fatto carponi, predispone alla penetrazione e regala, più che una vista, una visione a chi picchia.
Se fatto legando le mani o le caviglie, i vari tentativi di divincolarsi e gli stessi scatti che istintivamente il corpo fa quando sente il colpo, provocheranno strusciamenti pelvici e quindi ulteriore voglia, se fatto in piedi piegando la schiena, lascerà libera la zona dell’interno coscia che potrà essere stimolata dall’altra mano, tramite carezze, frusta a nove cose, solletico, fino a pizzicare un capezzolo e non solo… lo spanking bendando la sottomessa o il sottomesso sarà totalizzante perché non potrà mai prevedere la mossa, ma solo chiederla anche solo velocizzando il respiro o gemendo.
Un’amica mi ha confessato che per lei, uno spanking fatto ‘benino’, ti fa sedere con una smorfia. Uno fatto bene non permette di sedersi almeno per l’ora successiva – «Sai, ne approfittavo per pulire i ripiani alti della cucina»- , uno spanking fatto come si deve, lascia segni viola per tre giorni, uno spanking fatto da Dio, lascia ferite e bruciori.
«E tu come lo preferisci?» – ho chiesto.
«Bendata e piegata sul tavolo, polsi legati, la mano sinistra di lui che stringe forti le pelvi, sculacciata alternata a graffi e pollice nel culo».
Così, tanto per dire… chi più ne ha più ne metta. Con un po’ di fantasia, lo spanking può essere un modo per aggiungere del frizzante ai rapporti e conoscere il corpo del proprio amante
Ci sono attrezzi, come il paddle o le fruste, che vengono utilizzati per sculacciare, anche. E poi, c’è quello che si trova: paderni, spatole, cucchiai, ma, nulla potrà mai sostituire una mano vivace.
A te piace? L’hai mai provata come esperienza? Raccontacelo qui in forma anonima